Pomigliano: lavoratori in sciopero per gli stipendi non corrisposti e per chiedere garanzie per il futuro. Nessuna risposta dopo il presidio davanti all’azienda
La PRO&NG è un’azienda altamente specializzata nel settore della progettazione di impianti di telecomunicazione, attiva dal 2013. Opera su tutto il territorio nazionale ma una delle sedi principali si trova nella zona industriale di Pomigliano d’arco, assieme a tante altre realtà industriali, in un contesto spesso animato dalle istanze degli operai. Stamattina alcuni lavoratori dell’azienda si sono riuniti in sciopero, con il supporto dei sindacati, di fronte agli uffici dell’azienda per protestare contro gli stipendi assenti e le altrettanto latenti garanzie per il futuro.
Il motivo della protesta
Stando a quanto denunciato dai lavoratori, la PRO&NG non sta corrispondendo gli stipendi da alcuni mesi. Una situazione che però non accomuna tutti gli operai ma solo alcuni. Una situazione anomala, per la quale l’azienda non avrebbe fornito alcuna spiegazione.
Come se non bastasse, mancano maggiori garanzie per il futuro occupazionale dei lavoratori stessi: non c’è certezza che la presunta crisi di liquidità addotta dall’azienda come motivazione per i mancati pagamenti, si risolva in maniera positiva per i lavoratori. Per tutta questa serie di motivi hanno scelto di rivolgersi ai sindacati, alla UILM per precisione, con la quale hanno dato vita allo sciopero di questa mattina.
Il silenzio
Lo sciopero del 1° marzo è solo l’ennesimo momento di protesta di questi lavoratori: ci sono state già altre giornate simili, precedute da lettere e contestazioni mosse dal sindacato nei confronti dell’azienda. I lavoratori chiedono i pagamenti dovuti e chiarimenti in merito al loro futuro; per il momento però, dall’azienda non è arrivata alcuna risposta. Persino il sindacato lamenta difficoltà nel trovare interlocuzione con la dirigenza e qualsivoglia appiglio per una trattativa. Tale atteggiamento si è ripetuto anche durante il presidio di oggi; stando a quanto detto dai lavoratori, la dirigenza si sarebbe chiusa negli uffici rifiutando qualunque delegazione.
In attesa di soluzioni
Fino ad ora, le garanzie richieste dai lavoratori non sono arrivate. Per questo motivo la protesta è durata due settimane ed ora se ne attendono i frutti. Fino a che non ci saranno risposte che diano certezze in merito alla continuità lavorativa e all’erogazione degli stipendi, i dipendenti continueranno a chiederle. La protesta continuerà sotto altre forme, come quelle dell’assemblea sindacale, mentre è in partenza una richiesta urgente di chiarimenti all’Unione degli Industriali.