Oggi presso la Giunta Regionale della Campania si è tenuto un incontro tra le istituzioni ed Enti del Terzo Settore impegnati nel sistema dell’accoglienza migranti. Un tavolo tecnico per confrontarsi e portare all’attenzione delle autorità i problemi che, a lungo andare, si traducono in privazione dei diritti delle persone straniere.
Un tavolo tecnico doveroso quello svoltosi oggi 17 novembre presso la sede della Giunta della Regione Campania, in via Santa Lucia. Le istituzioni e gli Enti del Terzo Settore si sono confrontati in un tavolo tecnico, utile a mettere sul tavolo le problematiche riscontrate da associazioni territoriali, cooperative e centri per l’impiego, nell’assistere i migranti. Tra le associazioni presenti, Melagrana, YaBasta, Centro Sociale Ex Canapificio, Cidis, Dedalus e tante altre provenienti da tutte le province campane. Per le istituzioni regionali invece era presente l’assessore Mario Morcone. Erano presenti anche i dirigenti degli Uffici Immigrazione di Napoli e Salerno, diretti rispettivamente da Stefano Losco, l’ispettore De Vivo ed il vicequestore Marzia Morricone.
Il problema dei documenti
Il tavolo tecnico tra enti e istituzioni aveva lo scopo preciso di creare un confronto sul tema dei migranti. Un problema su tutti è quello dei documenti necessari al riconoscimento del migrante ed al suo ingresso nel mondo del lavoro. Per un migrante, senza una documentazione valida, tra ricevute, permessi di soggiorno e codici fiscali, risulta impossibile accedere persino ai servizi minimi come l’ASL. Tutti concordi nel ribadire che le tempistiche d’attesa sono troppo lunghe, a volte durano mesi o anni, un lasso di tempo in cui il migrante è costretto a vivere in un limbo di irregolarità e precarietà.
Dal canto loro, Regione e questure hanno risposto recependo le proposte degli enti e sottolineando la disponibilità a fare fronte comune con le associazioni per alleggerire le pratiche e snellire i tempi di riconoscimento e rinnovo dei permessi di soggiorno.
Ritardi nei permessi di soggiorno: una compressione dei diritti
Tra le voci più significative della giornata c’è stata quella di Mariarita Cardillo del Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta:
“i ritardi nel riconoscimento e nel rilascio della documentazione necessaria comprime i diritti delle persone straniere”.
Nell’intervento si sottolinea la necessità di accelerare i tempi per il riconoscimento della protezione individuale, dato che a volte, tra la richiesta e l’effettivo riconoscimento può passare anche un anno. Si sottolinea come, nell’ambito del Progetto Più. Su.Pr.Eme. il territorio casertano sia stato scandagliato alla ricerca di migranti in situazioni di difficoltà ed il report che ne è uscito fuori, parla di problematiche varie come la precarietà abitativa, gli alloggi di fortuna e il mancato accesso alle cure mediche. Questo, quasi sempre avviene perché durante le lunghe attese i migranti devono cercare modi alternativi per sopravvivere, e cominciano a vivere in clandestinità in attesa del documento.
Lo stesso dicasi per i migranti invalidi, che vivendo in alloggi di fortuna e non potendo perciò certificare la propria residenza non possono richiedere ed ottenere pensioni d’invalidità. Ad ogni modo, a quanto emerge, a Caserta e provincia esiste un coordinamento che ha permesso di snellire le pratiche, ma i tempi di attesa sono troppo lunghi, ed in ballo ci sono dei diritti che vanno rispettati.
La necessità di un tavolo allargato
C’è la necessità di allargare la discussione anche ad altre istituzioni come i comuni e le ASL. Questo è quanto sottolinea Alessio Malinconico di YaBasta di Scisciano, che con il Progetto SAI, porta avanti un progetto molto valido per decine di migranti. Toccando con mano le problematiche, Malinconico si sofferma sulle difficoltà che si incontrano in prima battuta quando ci si confronta con comuni, funzionari e responsabili poco formati sul tema, che spesso non sanno dove mettere le mani nel conferimento di documentazione ai migranti.
Sarebbe utile secondo tale prospettiva, che si diffondesse una nota tecnica a tutte le istituzioni per far sì che la ricevuta che i migranti hanno in tasca riguardo la richiesta del permesso di soggiorno, diventi un vero e proprio strumento di riconoscimento.
In generale la Giunta della Regione Campania, l’Ufficio Immigrazione e le questure hanno ascoltato con attenzione problematiche e suggerimenti provenienti dal Terzo Settore. La giornata si è conclusa con un impegno reciproco verso una maggiore sinergia, mentre le istituzioni succitate si impegneranno a recepire le proposte e procedere con le migliorie.