Sabato 3 giugno si è tenuto un evento all’insegna della Pace e dell’interculturalità: l’Harambee festival, un momento per conoscere le etnie che abitano il territorio e le culture che portano con sè. L’iniziativa promossa da Libera ha visto l’intervento di Roberto Malinconico dell’Associazione Melagrana
Promuovere l’intercultura e scoprire, attraverso i rappresentanti delle etnie che abitano il territorio, quante e quali culture ci circondano; questo è l’intento dietro Harambee festival, un momento organizzato da organizzazioni del territorio come l’Associazione Gramigna, il Forum dei Giovani della provincia di Benevento, l’Erasmus Student Network, l’Associazione Dimbaya, l’Arci e Dalla parte giusta della storia. L’iniziativa ha avuto luogo nel capoluogo sannita, nella Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento ma soprattutto noto castello nobiliare. Tra i temi centrali, storie di riscatto, libertà e lavoro. Storie di caporalato, di riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, ma anche tante idee per promuovere un sano rapporto con l’alterità, il consumo critico e soprattutto per ribadire la necessità di un mondo di Pace.
Cos’è l’Harambee festival
L’Harambee festival prende spunto dalla più consolidata International Night, un momento culturale in cui i partecipanti presentano il proprio paese, la propria cultura e le proprie tradizioni. Si tratta di un momento dal forte sapore interculturale, dato che oltre alla presentazione c’è ampio spazio per tradizioni enogastronomiche e per la cultura dei vari paesi esplicitata attraverso il canto e le danze popolari. Il festival Harambee nasce in continuità con tali fini. L’evento è stato pensato e realizzato principalmente nell’ambito del progetto Erasmus+, un percorso di mobilità formativa tra i paesi europei, che consente a migliaia di giovani di fare un’esperienza all’estero e al contempo acquisire competenze lavorative. Per questo si può dire che l’Harambee festival è nato dai giovani ed è pensato per i giovani, realizzato su proposta della Commissione delle Politiche Giovanili della Provincia di Benevento per promuovere l’educazione alla diversità.
I punti di Libera
Promuovere l’interculturalità vuol dire anche raccontare le storie delle etnie e delle popolazioni che vivono un dato territorio. Storie che spesso non sono rose e fiori e che, inevitabilmente si scontrano con la realtà non semplice di certe zone. Tra i temi trattati all’Harambee, anche quelli del caporalato, del consumo critico e della Pace tra i popoli. La presenza di Libera ha riportato in auge la memoria di Jerry Essan Masslo, una figura che per l’impegno contro il caporalato e per la sua condizione di migrante sfruttato, simboleggia tutte le battaglie portate in scena all’iniziativa. Oggi come allora, il caporalato è un fenomeno presente nonostante le tante denunce. Ha assunto forme moderne ma esistono ancora persone in condizioni di sfruttamento ed altre legate a doppio filo alla malavita organizzata che gestiscono in modo disumano la vita dei primi.
Il portavoce di Libera Michele Martino ha riportato argomentato il punto di vista di Libera in 6 punti:
- Pace: la pace non si difende con le armi ma si costruisce con l’incontro dei popoli, valorizzando i principi sanciti all’Art.3 della Costituzione Italiana
- Caporalato: Libera contro le forme di caporalato moderno che consistono nello sfruttamento sistematico, nella schiavizzazione e nel precariato.
- Jerry Essan Masslo: una figura fondamentale. La sua memoria è simbolica per un dialogo interculturale, per l’impegno contro le mafie e per la lotta al caporalato.
- Adeguamenti normativi: serve una politica capace di strutturare un mercato adeguato e lo spazio vitale per le cooperative sociali che fanno inclusione ed accoglienza anche contro le logiche del mercato.
- Consumo critico: perchè le persone devono avere consapevolezza di ciò che comprano e consumano. Per non alimentare con gli acquisti un mercato fatto di sfruttamento, per non essere complici di chi schiavizza e inquina l’ambiente. Consumo critico anche nel senso di sostegno alle realtà etiche dei territori che valorizzano persone ed ambiente.
- Etnie: non ci sono etnie ma un’unità da difendere.
L’intervento di Melagrana
Tra gli interventi dell’Harambee Festival, anche quello di Roberto Malinconico, presidente dell’Associazione Melagrana il quale dopo aver introdotto l’associazione, le numerose attività portate avanti, ha puntato il focus sulla nuova legge regionale sull’agricoltura sociale, attualmente al varo e realizzata dopo un tavolo organizzativo con alcune fattorie sociali tra cui quella di Melagrana, situata a Dugenta (BN). La nuova legge è attuata come recepimento della nuova normativa di livello nazionale. Il prosieguo dell’intervento era puntato sul problema del caporalato, proprio perché la legge regionale pone delle attenzioni particolari sulla consapevolezza di tale problema e sulle misure da attuare per contrastarlo. La legge, continua Malinconico “Pone delle attenzioni al valore sociale delle fattorie, al loro potenziale inclusivo”. L’intervento pone l’accento sulle difficoltà incontrate da chi si occupa di agricoltura sociale, difficoltà che vanno mitigate con la legge regionale che consente alle aziende sociali di inchiodare le istituzioni politiche alle proprie responsabilità. E ancora, una riflessione sulla multiculturalità e sulla necessità di creare una società multiculturale e multirazziale: “dovremmo creare una società in cui non ci sia bisogno di accogliere, perchè nessuno debba sentire il bisogno di partire e lasciare per fame o per guerre la propria terra”.