L’Associazione Melagrana e la Cooperativa Sociale Koinè partecipano all’iniziativa “tutti uniti sotto un’unica bandiera: quella della Pace” promossa dall’Associazione Città Aperta di Pomigliano D’Arco. Uniti per dire ancora una volta NO a tutte le guerre.
Tanta gente stamattina in Piazza Primavera a Pomigliano. Circa 40 associazioni del territorio hanno sfidato le condizioni climatiche che inizialmente sembravano avverse, ed hanno accolto l’invito, aderendo all’iniziativa promossa da Città Aperta, associazione attiva nel pomiglianese. Per fortuna poi, il sole ha arriso all’evento e l’assemblea ha richiamato una folla sempre più consistente. Le principali realtà associative della Campania si sono unite, in questa assemblea, così come voleva il titolo della stessa, sotto l’unica bandiera, quella della Pace. Una mattinata all’insegna della condivisione di messaggi di pace e di condanna di qualsiasi forma di violenza, oltre che delle esperienze messe in campo da ognuna delle associazioni presenti, come impegno per costruire effettivamente un mondo più inclusivo e solidale.
Come nasce l’iniziativa
L’idea nasce da Città Aperta Pomigliano e Tommaso Sodano, figura politica storica per Pomigliano e non solo. Dall’appello diramato ad associazioni, partiti e singoli cittadini, sono arrivate entusiatiche risposte da tutte le associazioni che a conti fatti hanno presenziato in piazza, anche solo con un saluto. L’annuncio è stato sottoscritto, tra gli altri da ANPI, Ya Basta, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Stop Biocidio, Uds Pomigliano, Link, Legambiente Pomigliano, Fiom, Libera, Periferia Attiva, Rinascita, Il Fare PerBene di Brusciano; eravamo presenti anche noi come Associazione Melagrana, Cooperativa Sociale Koinè e Impronte Sociali.
Il NO che unisce la piazza
Sin dalle prime battute dell’assemblea è emerso un NO chiaro e secco a tutte le guerre. Si parte con una ferma condanna all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, con annessi tutti i crimini e le barbarie, purtroppo insite nel concetto stesso di guerra. La piazza ha ribadito poi, l’invito a non cercare schieramenti in questa vicenda, perchè per costruire la Pace, quella vera e duratura, non si può ragionare come delle tifoserie. La piazza ha detto NO alla guerra, NO all’invio di armi in Ucraina, No all’ipotesi di un’estensione del conflitto su scala globale. Si invece ad una proposta di dialogo, che parta dal basso e che porti ad un definitivo cessate il fuoco, a beneficio della popolazione sofferente.
Costruire la Pace: partire dalle basi
Tra i vari punti trattati dagli interventi dei delegati delle associazioni, vi è anche un invito ad una più corretta ed imparziale informazione: il riferimento è alla gogna mediatica cui vengono sottoposti analisti, giornalisti e politici quando espongono una posizione pacifica e neutrale, non totalmente schierata verso la NATO. Per costruire la Pace infatti, bisogna partire dalle fondamenta, ma quando i presupposti dell’informazione mettono in difficoltà una narrazione neutrale, questo passaggio diventa difficoltoso. Le basi però non sono solo queste, ma anche i giovani, i quali si sono distinti negli interventi in piazza, per lucidità e riflessione. Ad ogni modo, tutti gli interventi e le belle parole profuse per questa assemblea, non sono destinate a perdersi nel vento, in quanto, al termine dell’assemblea è emersa la possibilità di dare vita ad un coordinamento di associazioni per la Pace.
Il nostro intervento
A nome dell’Associazione Melagrana e della Cooperativa Sociale Koinè, ha preso la parola Giuseppe Vacca, uno degli elementi storici del nostro direttivo. In un messaggio stretto e conciso, oltre ai saluti, è stato sottolineato l’orrore che deriva dalle guerre e dalle violenze generate. Una violenza da cui, nessuna popolazione trae beneficio, nemmeno quella che appartiene all’esercito invasore. Molto significativo l’intervento di Giuseppe Vacca che in poche parole ribadisce il punto che rappresenta la mission della nostra attività:
“Come Associazione Melagrana noi siamo da sempre costruttori di Pace. Attraverso la nostra casa famiglia abbiamo accolto spesso immigrati che fuggono da quelle situazioni; quindi noi sappiamo bene cos’è la guerra. Sappiamo bene quali sono le ferite che la guerra provoca nella carne viva delle persone. La guerra è qualcosa di mostruoso e alla Pace non c’è alternativa.”
