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Cuba: via libera a matrimoni ed adozioni per LGBT

Domenico Modola di Domenico Modola
10 Gennaio 2022
in Culture resistenti, Tempi Moderni
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Cuba: via libera a matrimoni ed adozioni per LGBT

https://www.nytimes.com/2019/05/12/world/americas/cuba-gay-pride-parade.html

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Un nuovo passo avanti per Cuba: di recente, il governo ha introdotto una nuova modifica al Codice di Famiglia, che permetterà alle coppie LGBTQ+ di sposarsi e adottare prole. E pensare che c’è chi la chiama dittatura. Ancora una volta, Cuba compie un passo avanti sul piano dei diritti civili, confermando l’universalità del diritto di costruire una famiglia; un diritto che deve essere naturalmente garantito, ed il cui riconoscimento è frutto di impegno e civiltà. A breve, il popolo cubano dovrà decidere se confermare o meno la modifica, tramite un quesito referendario. Nel paese, si oppongono gli enti religiosi, ma di fatto, la modifica, pone i matrimoni tra persone dello stesso sesso, al pari livello con quelli tra eterosessuali. Un progetto rivoluzionario, nel segno della continuità dell’era Castro?

Il percorso verso i diritti LGBT a Cuba

Oggi, questa modifica del Codice di Famiglia a Cuba, viene salutata con grande entusiasmo, essendo Cuba il secondo paese del Centro America, in ordine di tempo, ad aver esteso il concetto di famiglia anche alle coppie omosessuali. Infatti l’ha preceduta il Costa Rica, che nel maggio 2020 ha introdotto i matrimoni gay, legalizzandoli. Cuba avrebbe potuto essere il primo paese a legalizzare il matrimonio omosessuale, ma il percorso che ha portato a questi giorni in cui, il diritto viene riconosciuto, è stato tutt’altro che agevole. La proposta infatti, è stata portata avanti per anni, ma senza risultati. Eppure le istanze della popolazione interessata erano chiare in tal senso. Per anni dunque, la legalizzazione del matrimonio è rimasta solo sul piano ipotetico, un pò come in altri paesi, sedicenti “civili”. I rapporti omosessuali comunque, sono ritenuti legali sin dal 1979, ma per arrivare al matrimonio, il percorso è stato più tortuoso. Nel 2018, il matrimonio tra persone omosessuali è stato introdotto nella costituzione cubana, ma una serie di proteste hanno bloccato il normale iter procedurale delle leggi. Per questo motivo, lo status delle nozze tra omosessuali è rimasto sul vago, fino agli sviluppi degli ultimi giorni.

Dal 2018 ad oggi

La modifica al Codice di Famiglia, venne presentata nel 2018 come un progetto moderno e rivoluzionario a difesa dell’amore, della solidarietà ed a tutela dei più alti valori familiari. Ovviamente tale provvedimento non fu pensato per essere calato dall’alto, ma l’idea era quella di sottoporlo a referendum. Poi, coadiuvati da chiese evangeliche e cattoliche, molti cittadini si opposero. Probabilmente il fastidio nasce dal fatto che con il nuovo diritto di famiglia, il matrimonio omosessuale è ritenuto uguale, sotto tutti i punti di vista, a quello tra persone di sessi opposti. Poi Cuba è stata oggetto di diversi cambiamenti a livello politico: in primo luogo la fine dell’era Castro, con la salita al potere di Miguel Diaz-Canel, il quale però, sembra voler proseguire sulla falsariga di Raul Castro. Infatti il percorso sul piano dei diritti è rimasto immutato e finalmente, il 22 dicembre 2021, si è arrivati alla modifica del diritto di famiglia, la quale sarà sottoposta a referendum confermativo a breve.

I passi avanti di Cuba sui diritti LGBTQ+

Il governo di Fidel Castro non è sempre stato così aperto verso il riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQ+. Quando l’isola di Cuba era sotto il giogo degli Stati Uniti, vi era un fitto mercato della prostituzione maschile, a servizio di ricchi americani. Dopo la rivoluzione cubana quindi, questa pratica fu repressa con ferocia e per anni condannata. Tuttavia nel 1979, le cose cambiarono, quando il Leader Maximo legalizzò i rapporti tra persone dello stesso sesso. Nel 2010 poi, Castro si scusò ufficialmente con la comunità omosessuale cubana e, sotto l’influenza della nipote Marièla Castro, ha portato avanti una serie di politiche inclusive per tutte le minoranze sessuali. Un processo che è proseguito anche con Raul al governo, ed ora con Diaz-Canel.

I prossimi passi

Il popolo cubano sarà chiamato presto al voto per il referendum. Anche in questo caso, che si tratta di un diritto sacrosanto, il governo non ha calato dall’alto la decisione, ma lascia che sia il popolo a decidere, nonostante l’influenza delle chiese che potrebbe influenzare negativamente il voto. Nel frattempo, se la modifica dovesse essere confermata dal referendum, Cuba compirebbe un nuovo passo avanti sul piano dei diritti civili, pur sostando in uno stato di perenne attesa. Si, perchè l’isola vive il paradosso di essere uno dei paesi più aperti su certi aspetti, ma resta inevitabilmente chiuso dall’embargo statunitense; un embargo che diventa anche politico, sociale ed istituzionale. Oggi Cuba vanta numerosi primati sul piano dell’istruzione, della sanità e della ricerca scientificia. Presto potrebbe vantare anche quello dei diritti civili. Forse c’è bisogno di più Cuba in tutte le programmazioni politiche.

Tags: cubafidel castroImpronte socialilgbtmatrimonio gay
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