La giornata mondiale del suolo si festeggia a partire solo dal 2017, questo la dice lunga a quanta poca importanza si è data finora a questo Elemento, evidentemente non facciamo più troppo caso a dove mettiamo i piedi. Forse, abbiamo dimenticato dove risiedono le nostre radici.
di Alessandra D’Ambrosio
E tu come lo immagini?
Se chiedessimo ad un bambino di disegnare il suolo, lo colorerebbe di un verde brillante, sarebbe rigoglioso, se dovesse disegnarlo un adulto invece, essendo a conoscenza dell’attuale situazione ecologica, critica, sicuramente il disegno risulterebbe cupo, grigio e morente. Con il passare del tempo il suolo ha perso il suo originario vigore, è stato avvelenato, è continuamente esposto ai cambiamenti climatici (alluvioni o siccità), ed è sottoposto ad un massiccio sfruttamento, affinché venga garantita la produzione industriale alimentare.
La causa siamo noi
L’umanità sta distruggendo il suolo, sta ignorando i segnali del suo ammalarsi, “tanto qualcuno c’è che adotta uno stile di vita green che basti per tutti quelli che non lo fanno”. Così l’importanza di questo elemento, nella nostra vita, passa in secondo piano. Ma si conosce davvero la sua funzione? Il suolo agisce in sinergia con gli elementi acqua, sole e vento, contribuendo a mantenere la vita. È esso stesso “vivo” poiché composto da organismi, elementi minerali ed organici, è complesso e dinamico, possiede ben tre volte il carbonio presente nell’atmosfera (il carbonio è capace di generare molecole complesse, di cui sono composti gli organismi viventi) ed è la fonte principale da cui proviene la maggior parte del cibo. Dunque, è possibile affermare che c’è un filo conduttore tra quello che gli esseri viventi sono e quello che dal suolo ricevono.
Rieducare: un passo verso il miglioramento
Rieducare alla natura è il primo passo possibile per poter ottenere un cambiamento; forse a tal proposito se ne dovrebbe parlare di più nelle scuole, nelle aziende, sui social e non rilegarlo a puro argomento del libro di scienze di cui poi si avrà solo un vago ricordo. La causa di questa distruzione sta proprio nel fatto che l’umanità crede fortemente nell’immortalità del pianeta Terra ma se si continua a calpestare il suolo, distruggendo la sua vitalità, allora la sua morte sarà anche la nostra.
Le radici dimenticate
Un modo per riconnetterci alla terra esiste e si chiama ‘grounding’, una tecnica che si mette in pratica semplicemente camminando a piedi nudi sulla la terra o sdraiandosi su di un prato o una spiaggia. Gli studi scientifici hanno provato la sua efficacia, il corpo e la mente ne traggono grandi benefici e si avverte un aumento di energia positiva. La spiegazione che la scienza ci fornisce è che, quando il corpo entra in contatto con il suolo avviene uno scambio di elettroni, che vengono trasferiti dal suolo al nostro corpo, essendo entrambi conduttori di elettricità, questi elettroni distruggono i radicali liberi e donano una sensazione benefica, inoltre è stato provato che in caso di infortunio, mettere in pratica il grounding, può apportare un miglioramento dell’infiammazione ed una guarigione più veloce.
Perche’ celebrare
Celebrare il suolo, dunque, non solo il 5 dicembre, è importante poiché ci ricorda da dove veniamo, la nostra origine, ci ricorda che il pianeta Terra è la nostra casa e dobbiamo prendercene cura, questa è una ricchezza che sta a noi preservare e custodire. Celebrare la giornata del suolo è soprattutto celebrare la vita, perché noi viviamo grazie al suolo.