Ieri 17 ottobre, un angolo di Caserta si è tinto dei colori del Venezuela: una rete internazionale antifascista, partita da un’iniziativa di Nicolàs Maduro si estende anche qui. Lo scopo è contrastare i fascismi.
La libreria Malìa di Caserta ha ospitato questo evento organizzato dalla Rete dei Comunisti. Alcuni di loro sono stati di recente in Venezuela come osservatori internazionali: una misura prevista dal presidente venezuelano Nicolàs Maduro che consente a chiunque voglia, di vedere come stanno davvero le cose nel paese. L’assemblea di Caserta è stata organizzata per consentire agli attivisti di raccontare la verità che hanno conosciuto da vicino ma anche per presentare l’Internazionale Antifascista che nasce proprio da Caracas ed è destinata ad estendersi per contrastare il fascismo in tutte le sue forme.
L’assemblea
Un folto gruppo di persone ha affollato il marciapiede di via Gemito, antistante la libreria. Tanti gli attivisti, i militanti e i curiosi intervenuti all’evento: sedie piene e persone in piedi. Il primo intervento, dopo quello dei saluti della libreria, è stato quello di Gennaro Mallozzi, uno degli attivisti che è stato in Venezuela proprio durante il periodo delle elezioni di luglio 2024. Il racconto è stato illuminante perchè ha descritto nel dettaglio la sua esperienza e quella di altri compagni. Tale testimonianza basterebbe da solo a smontare la narrazione che giunge in Italia, da parte dei media. Dal discorso infatti, si evince che, a dispetto di quello che viene detto dai nostri media, la partecipazione popolare alle iniziative pubbliche è folta, numerosa e spontanea. La manifestazione democratica del pensiero (e delle intenzioni di voto) è consentita e non repressa.
Gli italiani presenti in Venezuela come osservatori erano insieme ad altri 1000, provenienti da tutto il mondo, invitati dal governo bolivariano per visitare il paese durante quel periodo. Le tensioni ci sono state, ma era palese agli osservatori quanto queste fossero eterodirette, principalmente da infiltrati inviati da USA e paesi europei. Il Venezuela viene quindi descritto come uno stato che sta costruendo sulle basi del socialismo, nonostante un embargo e circa 900 sanzioni internazionali. Da ciò emerge la necessità partita proprio da Maduro di costruire una rete socialista, anticapitalista, antifascista e che si opponga alla logica imperialista e guerrafondaia dell’Alleanza Atlantica.
Contrastare i fascismi
Luciano Vasapollo interviene in collegamento telefonico. Spiega ai presenti la specificità della transizione al socialismo del Venezuela, resa possibile solo grazie all’unione civica e militare. Ricorda che i militari sono stati fedeli a Maduro e hanno stroncato sul nascere i tentativi di colpo di stato, messi in atto da presunti ribelli, ma che non erano altro che militari stranieri (spagnoli e americani in primis) che inscenavano rivolte e disordini atti a screditare il governo. Vasapollo descrive il clima di tensione che si registrava in Venezuela, clima che ha reso necessaria la scorta per gli osservatori, dato che questi sono stati oggetto di persecuzione e tentativi di sabotaggio.
Ancora, viene posta una riflessione sulla necessità di fare squadra contro l’imperialismo e contro i fascismi. Il motivo sta nel fatto che queste forze reagiscono a chi non si allinea con la violenza, con la guerra e con le bombe. Si vedano i casi non solo degli stati socialisti come Venezuela o Cuba, ma anche paesi come L’Iran, la Siria o la Palestina. L’internazionale antifascista serve a contrastare l’avanzata del fascismo che oggi, assume diverse forme:
- Un fascismo imperialista, individuabile nell’azione politica e militare degli Stati Uniti
- Un fascismo militare, quello della NATO che spinge a tutti i costi verso un conflitto contro la Russia;
- Un fascismo genocida: quello sionista che colpisce il popolo palestinese;
- Il fascismo governativo; potremmo definirlo “europeo”, quello che si manifesta con il razzismo, l’esclusione e la discriminazione dei migranti
- infine, il fascismo mediatico: la detenzione dei mezzi di comunicazione in mano alle forze occidentali che diffondono fake news e notizie distorte.
Rete antifascista come emblema della Rivoluzione
Indira Pineda Daudino parla dell’esperienza venezuelana e di quella cubana, due forme di socialismo diverse, così come diverse sono state le modalità con cui questo progetto si è realizzato. Entrambi però, potrebbero rientrare nel concetto rivoluzionario. Cuba ha raggiunto il socialismo mediante la rivoluzione armata, mentre il Venezuela, con Hugo Chàvez, ha dimostrato che il socialismo può realizzarsi anche attraverso il voto. Comunque sia, entrambe le esperienze convergono su un punto: dimostrano che in un processo rivoluzionario, di qualunque tipologia, la solidarietà è fondamentale. Cuba e Venezuela vivono nell’embargo e vivono osteggiate dal potere militare e mediatico di USA & Co. ed è per questo motivo che la solidarietà tra attivisti e l’appoggio internazionale degli antifascisti di tutto il mondo diviene fondamentale.