Due cortei animeranno il weekend delle due città campane in occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato. Venerdì 17 a Napoli e Sabato 18 a Caserta, le associazioni, i migranti e i rifugiati, sfileranno per chiedere più diritti e avanzare proposte. C’è anche Melagrana.
Il 19 giugno si celebrerà la Giornata Internazionale del Rifugiato. Sono ancora molti i diritti negati a migranti e rifugiati; ancora molte sono le istanze disattese; ancora molti sono gli episodi di violenza e discriminazione su base razziale. Lo sanno bene le associazioni del territorio che Venerdì 17 giugno a Napoli e Sabato 18 a Caserta, sfileranno per le strade, a sostegno dei rifugiati, dei migranti e di quanti si trovino nelle medesime situazioni di difficoltà. L’accesso alle normali procedure d’accoglienza e la garanzia dei diritti minimi che garantiscano tranquillità ed inclusione nella società, è spesso ostacolato da burocrazie farraginose, discriminazione, razzismo ed impedimenti di varia natura. Sta di fatto che ad oggi, questi diritti sono un miraggio per molti. A questa grande lacuna cercano di sopperire le associazioni, molto attive sui territori, portando percorsi inclusivi con corsi di lingua, di cultura e di avviamento al lavoro. Uno sforzo importante, mosso da principi di equità e solidarietà. Le associazioni hanno diramato un appello alla partecipazione, accolto con favore anche da Papa Francesco, che ha ascoltato gli attivisti la scorsa settimana.
Tra i promotori dell’appello:
- Movimento Migranti e Rifugiati Napoli
- Ex OPG Occupato Je So Pazzo
- Movimento Migranti e Rifugiati Caserta
- Associazione YaBasta – Nova Koinè
- Associazione Melagrana
- Associazione SmallAxe
- Centro Sociale Ex Canapificio Caserta
- SAI Comune di Scisciano
Giornata Internazionale del Rifugiato: la situazione
“per la pace, la giustizia sociale e per richiedere che venga garantito un permesso di soggiorno per protezione speciale alle persone che scappano da tutti gli scenari di guerra o che si trovano sul territorio e non possono fare rientro nel proprio paese di origine”.
Così recita il comunicato stampa diffuso dal comitato promotore. Oggi, con la guerra in Ucraina che va ad aggiungersi alle decine di altri conflitti che flagellano il mondo, si contano ancora più persone in fuga: altri 6,6 milioni di uomini, donne e bambini, che scappano dai conflitti. Questo pone, o dovrebbe porre, degli interrogativi in merito alla gestione e la risoluzione del problema. In Italia poi, la gestione di migranti e rifugiati è stata fortemente condizionata da decisioni politiche, specie quelle degli ultimi anni, che hanno portato a numerose limitazioni alla procedura d’accoglienza. Il famigerato decreto-sicurezza, promosso dall’ex Ministro dell’interno Salvini, per meri scopi propagandistici, non ha fatto altro che creare ancora più degrado, ancora più ghettizzazione e ancora più difficoltà di accesso per rifugiati e migranti, alle normali procedure d’accoglienza. Più precarietà vuol dire più lavoro nero e più possibilità da parte di datori di lavoro e caporali, di sfruttare stranieri e disperati.
Le istanze
Sono molte le istanze che le associazione del comitato promotore porteranno in piazza a Napoli e Caserta.
- Lo sfruttamento: spesso pare che l’unica condizione per migranti e rifugiati, per guadagnare, sia quella di essere impiegati nel lavoro dei campi, completamente a nero e con paghe prossime alla schiavitù. Questi lavoratori, sono stati quelli più sfruttati, ma che hanno retto la struttura di interi settori dell’economia italiana durante il lockdown. Ma al tempo stesso, sono gli stessi che hanno avuto un accesso molto tardivo ai vaccini; per la serie: molto lavoro e pochi diritti.
- I documenti: la verità è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo la condizione per il semplice ottenimento della documentazione è complicata. Si parla di file interminabili all’Ufficio Immigrazione, ma anche di una burocrazia fallace che spesso, pone come unica alternativa, la permanenza irregolare sul territorio. Una condizione che inevitabilmente diventa un punto di forza per i datori di lavoro che possono più facilmente sfruttare e ricattare questi lavoratori.
- Promozione della pace: l’iniziativa è mirata a promuovere la cultura della pace in senso lato. Ciò vuol dire espandere i concetti di inclusione e di accoglienza, favorendo l’inserimento di persone in condizioni di difficoltà e prossima alla marginalità sociale. Per questo l’appello parla di diritto di esistenza dei migranti, un diritto che andrebbe riconosciuto per garantire un più facile accesso ai permessi di soggiorno.
I cortei
Per tutte queste motivazioni, è stata organizzata una due giorni di grande mobilitazione. Il primo appuntamento sarà Venerdì 17 giugno a Napoli, in Piazza Garibaldi, da dove partirà il corteo di migranti, rifugiati e rete delle associazioni. Il giorno dopo, Sabato 18, toccherà alla città di Caserta, dove i partecipanti al corteo, si incontreranno davanti alla piazza della stazione, per poi dare vita al corteo per le strade del centro. Con i colori, le voci, e i suoni dei rifugiati e dei migranti, con le competenze delle realtà associative del territorio, si darà vita a questi due momenti importanti, ma non è finita qui. Il comitato promotore si è posto l’obiettivo di portare a Questure e Prefetture di Napoli e Caserta, alla Giunta Regionale della Campania ed al Ministero dell’interno, una serie di proposte concrete e realizzabili, per migliorare la vita degli stranieri, siano essi residenti da anni in questi territori, o siano appena arrivati.