Un concorso pubblico per addetto ufficio per il processo presenta una serie di ambiguità: gli idonei che attendono lo scorrimento della graduatoria ne denunciano le anomalie
Un gruppo di concorsisti sta facendo sentire la propria voce riguardo un concorso pubblico che, a quanto sembra ha manifestato degli elementi alquanto anomali, sin dalle prime battute. Attualmente queste persone, in attesa di un prossimo scorrimento, stanno segnalando la cosa, rivendicando il proprio diritto e mettendo in luce le falle di un sistema che non consente a chi supera un concorso pubblico, di accedere all’impiego.
I fatti
La figura di addetto ufficio per il processo è di recente introduzione: è nata nel 2021 allo scopo di creare figure in grado di supportare i magistrati e velocizzare i processi. Si tratta pertanto di un ruolo dall’alto livello professionale, a cui possono concorrere laureati con magistrale in economia, e scienze politiche, ma soprattutto laureati in giurisprudenza. Il bando per la copertura di questo ruolo è stato pubblicato ad aprile 2024 ed il concorso ha avuto luogo il 5 e 6 giugno. I posti disponibili su Napoli erano 460, 3946 in tutta Italia; e fin qui tutto regolare.
Le prime anomalie però, vengono riscontrate già nel bando. Uno degli articoli infatti, prevedeva, per i laureati entro 7 anni dall’uscita di quel bando, il raddoppio dei punti assegnati alla valutazione titoli. In parole povere: chi ha conseguito la laurea dal 2017 in poi avrebbe avuto il doppio dei punti rispetto ad un laureato del 2016. Lo stesso dicasi per l’equiparazione del valore della laurea triennale: chi, al momento dell’uscita del bando aveva conseguito entrambi, otteneva il doppio del punteggio, come se venissero conteggiate due lauree.
Una condizione che sfavorisce di default i laureati in giurisprudenza, per i quali il percorso di laurea è a ciclo unico. Ci sarebbero gli estremi per una disposizione discriminatoria, ma non è l’unico elemento “strano”.
L’esame
Stando a quanto denunciano i candidati idonei, in sede d’esame si verificano altri fenomeni insoliti. Oltre ad alcune domande dalla risposta ambigua, viene segnalato che l’esito della prova, pubblicato in data 7 giugno viene rimosso dalla piattaforma, per poi essere ripubblicato in data 8 giugno, con l’assegnazione di una risposta corretta a tutti, laddove le risposte ai quesiti erano riconosciute come ambigue.
E la graduatoria? Non è ancora uscita. Non quella completa, almeno. È stata pubblicata solo quella che riguarda i vincitori e quella relativa ad un mini scorrimento, fatta a luglio per coprire chi, tra i 460 vincitori aveva rifiutato l’incarico. Scorrimento che però ha interessato appena 30 persone.
A dicembre c’è stato un secondo piccolo scorrimento, con 60 incarichi. Manca a tutti gli effetti una graduatoria totale, quella recante tutti i nominativi dei vincitori, ma anche degli idonei. In linea di massima comunque, oltre ai 460 vincitori che hanno preso servizio in breve tempo, ci sono altre 670 persone che risultano idonee e che stanno aspettando uno scorrimento che, a quanto pare, non ha ancora avuto inizio e non si sa, se e quando lo avrà.
Dopo poco è avvenuto un mini scorrimento che, inizialmente aveva fatto ben sperare, ma in realtà ha aperto le porte ad un numero davvero esiguo di idonei, per poi arrestarsi nuovamente. L’anomalia in questo punto sta nel fatto che la convocazione per lo scorrimento non sarebbe avvenuta per raccomandata o PEC, come da prassi, ma attraverso email ordinaria e telefonate private.
La denuncia degli idonei
A seguito di quanto accaduto dunque, gli idonei hanno cominciato a confrontarsi per decidere il da farsi; c’è una richiesta di giustizia e la volontà di portare a conoscenza la vicenda di questo concorso, che appare decisamente poco chiara. Al momento le numerose PEC che stanno inviando agli organi di competenza non hanno risposta. Il gruppo di idonei, sta reagendo con una pratica di “mail bombing”, ovvero con l’invio simultaneo di PEC da parte di tutti gli interessati, agli organi di competenza.
La situazione mette in stato di agitazione gli idonei. Al momento in fatti non hanno nemmeno la certezza della veridicità della loro posizione in graduatoria, tanto è vero che per avere una qualche idea del loro risultato, riunendosi in gruppo, hanno cominciato a stilare una sorta di graduatoria “fai da te”, costretti dalla situazione ad arrangiarsi per avere un minimo di consapevolezza.
Nel frattempo è stata avviata anche una richiesta ufficiale di accesso agli atti. Gli idonei si chiedono come mai, le posizioni vacanti – perché ce ne sono di posizioni vacanti – non vengono coperte facendo scorrere la graduatoria. A luglio infatti, risultavano essere 44 i posti da ricoprire in Campania, ma al momento non è accaduto nulla. Nel frattempo più di mille idonei, che hanno superato le prove del concorso pubblico attendono risposte.
Le richieste purtroppo sembrano cadute in un vortice di silenzio e di non ascolto in cui, purtroppo si conformano le ingiustizie. Queste persone hanno scritto al Ministero della Giustizia e alla Corte d’Appello di Napoli, ma al momento, a quanto risulta, non hanno mai ricevuto risposta. Risposta che invece è arrivata dopo 4 mesi, da FORMEZ, l’ente che ha predisposto il concorso, ma nemmeno questa sembra essere stata risolutiva.
Le preoccupazioni
Il timore è che lo scorrimento sia così lento, per non dire fermo, perché fa riferimento ad una graduatoria nazionale, per la quale, dunque, gli idonei potrebbero essere chiamati a ricoprire ruoli in una regione diversa da quella per cui hanno concorso. Una prospettiva che preoccupa molto i concorsisti idonei, perché preferirebbero restare in Campania, laddove, se hanno scelto di concorrere, avranno avuto i loro motivi, personali e familiari, per restare.
Ma la preoccupazione più grande è un’altra: il concorso per la posizione di addetto ufficio per il processo prevedeva un’assunzione a tempo determinato. Il contratto scadrebbe il 30/06/2026, a prescindere dalla data di entrata in servizio. Quindi gli idonei sperano che non si prolunghino troppo i tempi, perché potrebbero lavorare troppo poco, o non lavorare per nulla, stando ai ritmi dello scorrimento. Il rischio è che, passata quella data, si rimanga tagliati fuori.
Le richieste
Il gruppo degli idonei è intenzionato a fare il possibile per portare avanti questa battaglia, per far valere il proprio diritto a lavorare dopo aver superato un concorso, per non vanificare l’impegno profuso nello studio e nella preparazione dei test. Per questo motivo richiedono in primo luogo trasparenza: che sia pubblicata la graduatoria ufficiale e si renda noto il posizionamento di ciascuno in graduatoria. In secondo luogo, chiedono lo scorrimento, rapido e giusto, perché i posti da ricoprire ci sono, e sono davvero tanti.