
Michele Santoro sulle bugie della guerra e la violenza del potere che mina la democrazia.
«Non ho mai guardato agli eventi dal punto di vista dei governi, sempre con gli occhi dei più umili, di chi ne paga il prezzo in prima persona.» Davanti alle tragedie collettive degli ultimi mesi Michele Santoro sente il bisogno di lanciare un grido d’allarme contro l’orrore che ci lascia ormai indifferenti. In questa sconvolgente e appassionata denuncia non fa sconti e sottopone a una feroce critica tutte le grandi contraddizioni che ci hanno condotto sull’orlo del baratro: una democrazia bloccata da una politica inconcludente e impreparata, che non vede alternative se non affidarsi a tecnici e cavalieri salvifici; la parabola del populismo che ha mostrato tutti i suoi limiti nella disfatta del Movimento 5 Stelle, che pure era emerso come forza dirompente in grado di smuovere le acque di una politica insensibile ai problemi dei cittadini; un’informazione ormai megafono della propaganda, da cui è bandito non solo il dissenso ma qualsiasi interrogativo, e che si riduce a inseguire e ingigantire questioni pretestuose, senza incidere sulle sorti del paese. Un j’accuse che chiama in causa tutti, per ridare un senso alla parola «democrazia» ripartendo dalle domande giuste.


“La democrazia è un sogno di libertà, di benessere, di felicità. Non è più tale quando si formano due società: una nei centri, l’altra nelle periferie degradate; una che ha il lavoro garantito, l’altra condannata alla precarietà; una alle prese con il fastidio delle buche e dei rifiuti, l’altra sommersa dalla spazzatura e diventata piazza di spaccio; una che parla di diritti delle minoranze, l’altra che si sente minacciata dagli immigrati. Anche se adesso sembra impossibile, i giovani torneranno a credere di dover salvare il mondo e saranno loro a costringerci ad agire. Dobbiamo metterci in cammino con la forza e la determinazione dei migranti che attraversano il deserto”.
Così recita la sinossi del libro che Michele Santoro (Non nel mio nome, Marsilio Edizioni, 2022) sta presentando in tutta Italia. Una delle poche voci del mondo dell’informazione, che si è spesa per dire basta a questa guerra che è nel cuore dell’Europa e minaccia l’intero pianeta.
Michele Santoro giornalista, conduttore e autore televisivo, è un volto tra i più noti del panorama italiano. Noti i suoi programmi: Samarcanda, Il rosso e il nero, Moby Dick, Sciuscià, Il raggio verde, Annozero e Servizio pubblico e ultimo su Rai 3 il programma di approfondimento M. Noi lo abbiamo incontrato alla Feltrinelli a Pomigliano d’Arco, Venerdì 18 novembre 2022, alla presentazione del suo ultimo libro.