Viaggi lenti: abbandonare la frenesia delle città per vivere la natura, riappropriarsi del tempo e del mondo che ci circonda. Questa è l’impresa compiuta da Chiara che, partita da Londra a maggio, è arrivata a Brusciano con la sola forza del suo corpo.
Chiara Braccolino è una giovane delle nostre parti, ma vive a Londra da 10 anni, da quando, appena diciannovenne ha lasciato la sua Brusciano per arrivare a Londra in cerca di fortuna. Un destino comune a tanti nostri connazionali che nel Regno Unito. Per fare il percorso inverso però ha deciso di fare un viaggio lento, mettendo al bando la rapidità di quest’epoca e spostandosi solo con la forza del proprio corpo. Un viaggio lungo 53 giorni circa, partito da Lake District il 17 maggio, da quel luogo che per Chiara vuol dire casa ormai, e finito il 9 luglio a Brusciano, dove vivono ancora i suoi familiari.
Viaggio lento: il punto di partenza e la prima tappa
Un viaggio del genere è maturato nelle intenzioni di Chiara che ci confessa: “ho sempre visto con ammirazione le persone con quei grossi zaini da trekking e le attrezzature, e ho pensato “prima o poi lo farò anch’io”. Una bicicletta comprata per l’occasione, attrezzata “eticamente”, l’attrezzatura e via, verso il sud Italia. L’idea di Chiara era vivere quest’esperienza a 360°: niente Google Maps e percorsi delineati; solo sentieri, strade secondarie e una app sul cellulare che comunicava tracce di percorsi. Lasciata la casa di Lake District, Chiara si è poi spostata verso Canterbury, storica città nota per la cattedrale, e da lì si può dire che sia partito davvero il suo viaggio.
Le tappe del viaggio
Da Canterbury alla Francia, passando per Losanna in Svizzera; poi, una volta entrata in Italia c’è stata la Valle D’Aosta, poi il Piemonte, la Lombardia e il versante Adriatico, con l’Emilia Romagna. Le ultime tappe sono state l‘Abruzzo e il Molise, prima di entrare in Campania dove, passando per l’Alto Beneventano e il casertano è giunta a Brusciano nella mattinata di domenica 9 luglio. Un percorso lungo ed entusiasmante con centinaia di km percorsi ogni giorno; una fatica ripagata dai paesaggi e dalle tante umanità incontrate lungo il tragitto: “ho incontrato tantissime persone, creando contatti stabili e momenti di confronto. Lo stesso non si può dire della Francia, dove i contatti sono stati davvero brevi e dove ho sperimentato davvero la solitudine”. Lungo la parte italiana del percorso Chiara ha incontrato la curiosità di tante persone, che si è tradotta in ospitalità e pasti offerti.
Viaggi lenti e confronti umani
Il viaggio lento è proseguito lungo la costa adriatica, passando per l’Emilia-Romagna e poi a rientrare verso l’Abruzzo. Ed è stato lì, che costeggiando il Gran Sasso, la protagonista di questa avventura ha vissuto una delle esperienze più belle sotto il profilo umano: “Appena entrata nell’ufficio informazioni del Gran Sasso sono stata accolta con grande entusiasmo dallo staff, che ha contattato l’assessore del comune vicino e sono partite foto commemorative, pranzi, caffè e cornetti totalmente offerti da loro. Un’esperienza di umanità molto emotiva che mi ha profondamente toccata“. Lo stesso dicasi per il resto del percorso durante il quale Chiara ricorda di non essere riuscita a pagare nemmeno un caffè, dato che le è stato offerto praticamente tutto dalla gente dei posti in cui si fermava, spinti dalla curiosità e l’interesse suscitato dalla sua impresa.
La motivazione
“Il viaggio lento è una cosa che volevo fare, e che prima o poi avrei fatto”. Questa è stata la motivazione che ha spinto Chiara a partire. Affascinata da molto tempo dai percorsi alternativi, dai sentieri da trekking, ha realizzato questo suo piccolo progetto, utilizzando la bici, come giusto compromesso per portare a termine il viaggio. Bici che ha comprato apposta per compiere l’impresa e per evitare mezzi. Così facendo ha dato importanza al concetto di tempo, viaggiando secondo le proprie esigenze e con i propri sforzi. “Viaggiare con la sola forza del tuo corpo, che sia in bici o a piedi; viaggiare da un punto A a un punto B senza mezzi intermediari, dà una soddisfazione che non si può spiegare”.
Le strade alternative protagoniste del viaggio lento
Chiara spiega ancora che grazie al viaggio in bici da Londra a Brusciano, ha potuto conoscere paesaggi, luoghi e anfratti poco conosciuti. Grazie alla bici ha compiuto tutto il viaggio tra sentieri non battuti e strade secondarie, con scenari di estrema bellezza. Fermandosi nei vari centri abitati lungo il tragitto ha potuto constatare che persino gli abitanti di quei luoghi, spesso sono ignari delle bellezze che li circondano, perchè troppo focalizzati sulla vita quotidiana. Un’intero patrimonio di bellezze naturali e paesaggistiche di cui le persone stesse che vi abitano di fianco, sono ignari.
Viaggiare da soli per riscoprirsi
“L’esperienza del viaggio è stata bella anche perchè fatta in solitudine”, confessa Chiara; una solitudine sana però, che aiuta a riscoprirsi, ad inventarsi delle soluzioni e ad arrangiarsi quando insorge un problema. Con questa esperienza ha potuto approfondire questi concetti: “che sia un viaggio di pochi o tanti giorni, poco importa. Lungo il tragitto le giornate sembrano dilatarsi e il tempo vola. Viaggiare lentamente e da soli, è qualcosa che ci serve, da fare almeno una volta nella vita. Lo consiglio davvero a tutti”.
Il rapporto con la natura
Chiara ribadisce che questi viaggi permettono di avvicinare l’uomo alla natura, anzi di riavvicinarsi ad essa: “noi siamo natura, siamo la stessa cosa; certo non abbiamo le radici e postiamo spostarci ma siamo la stessa cosa rispetto a ciò che ci circonda. E solo quando ci sei dentro, come mi è capitato nelle lunghe passeggiate, ti rendi conto davvero di essere parte integrante della natura. Una sensazione che mi fa sentire protetta, accolta”.
Il viaggio non finisce qui
L’idea di continuare sulla scia dei viaggi lenti non si arresta qui. Il viaggio lento da Londra a Brusciano è stato la spinta propulsiva per cominciare a fare molti più viaggi del genere. Il prossimo tragitto in programma sarà il cosiddetto Chemin d’Assise: uno dei sentieri di pellegrinaggio che porta dalla Francia ad Assisi. Un sentiero alternativo, isolato e poco conosciuto, un tempo battuto dai pellegrini, ma che oggi è poco praticato anche dagli appassionati di trekking. Anche da questo prossimo viaggio si capisce la sensibilità di Chiara nel voler promuovere, anche semplicemente raccontando, la bellezza insita nel viaggio, nell’umanità e nel ribadire l’importanza del tempo, un valore di cui dovremmo riappropriarci.