La domenica di Marigliano è stata animata dall’ “Adunata per la Palestina”, iniziativa promossa dalle associazioni GIO.CA Live, e Cooperativa Irene 95, a cui hanno aderito anche YaBasta, Nova Koinè e SmallAxe. Decine di persone per chiedere lo stop al genocidio.
In una assolata domenica di inizio marzo, la comunità di Marigliano si è riunita nella centralissima piazza del Municipio per un’iniziativa all’insegna della Pace. Una adunata per la Palestina, per chiedere il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e la Pace, ancora una volta. Dietro la promozione dell’iniziativa ci sono le associazioni GIO.CA Live, e Cooperativa Irene 95, che mediante un appello hanno ottenuto l’attiva partecipazione di YaBasta, Nova Koinè e SmallAxe, nonchè la collaborazione della comunità migrante e dell’Associazione Islamica di Marigliano.

Marigliano in piazza
La bella giornata ha favorito una folta partecipazione di pubblico, richiamato sicuramente anche dall’importanza del tema. La piazza era già impegnata dal Mercato della Terra, promosso da Slow Food, ma è stata riempita da attivisti e cittadini comuni, che insieme alle associazioni si sono radunati intorno ad una grande bandiera della Palestina circondati da bandiere della Pace e da striscioni contro il genocidio e contro la violenza. La mattinata è stata scandita dai cori “free Palestine” e “Pace subito”, mentre al megafono si susseguivano gli interventi di attivisti e istituzioni.

Il corteo
Dopo un momento di raggruppamento in piazza, tra gli slogan e gli interventi, il folto corteo si è mosso per le strade di Marigliano per raggiungere la vicina villa comunale, bloccando simbolicamente le strade della cittadina, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla causa palestinese e sulla sofferenza di quel popolo che ad oggi conta 30.000 morti, uccisi da Israele, a partire dal 7 ottobre.
Il perchè della manifestazione
Un momento del genere si rende più che mai necessario, alla luce delle notizie che arrivano dalla Palestina. Il genocidio prosegue nella maniera più vile e disumana possibile, i palestinesi vengono uccisi mentre sono in fila per ricevere gli aiuti umanitari, altre centinaia di migliaia rischiano di morire di fame. La sensibilizzazione è fortemente repressa in Europa e in Italia: manifestare solidarietà in piazza per il popolo palestinese vuol dire beccarsi manganellate feroci e insensate, come è accaduto a Pisa. Nel frattempo la stampa occidentale, da sempre pro-Israele si prodiga in equilibrismi e contorsioni per distorcere le notizie dei massacri.
In un tale scenario, scendere in piazza è un dovere. Anche in un centro di provincia come può essere Marigliano, ha la sua valenza. Una piccola parte della comunità mariglianese e molti intervenuti dai comuni limitrofi hanno scelto di schierarsi a favore della Palestina, della Pace e della solidarietà tra i popoli. Il popolo palestinese chiede che non si smetta mai di parlare di quanto sta accadendo. E non smetteremo.