La sezione di Libera di Benevento e della Valle Telesina hanno dato vita ad una giornata intera dedicata al contrasto alle mafie e alla memoria di Don Peppe Diana. Tra Castelvenere e Sant’Agata de’ Goti, ospite d’onore è stato Don Luigi Ciotti, che ha spiegato come, l’esempio dei grandi sia la concretezza che serve ai giovani per reagire.
Doppio appuntamento organizzato da Libera della Valle Telesina nel Sannio, in compagnia del presidente nazionale Don Luigi Ciotti. L’evento del 6 febbraio è valido come tappa di preparazione per due date importanti che interesseranno Libera: il 19 marzo, data di commemorazione del martirio di Don Peppe Diana e 21 marzo, Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie.
Con Don Ciotti a Castelvenere: la prima tappa
Prima tappa a Castelvenere: il piccolo comune sannita ospita un presidio di Libera, nonché un bene confiscato alle mafie. Qui, nella centrale piazza San Barbato si trova l’Istituto Alberghiero che ha ospitato l’iniziativa. Aula gremita di studenti, attivisti e cittadini, per l’intervento di Don Luigi Ciotti che ha affrontato il tema caldo della trasmissione dei valori anti-mafia ai più giovani. Presenti tutte le associazioni che aderiscono al presidio di Libera della Valle Telesina, tra cui anche Melagrana.
Appuntamento al Duomo di Sant’Agata de’ Goti
Per la seconda tappa invece, si sono diretti tutti a Sant’Agata de’ Goti, nella suggestiva cornice del Duomo, dove si è tenuto l’incontro di Libera con le vittime della mafia nel Sannio. Tra i banchi del Duomo erano presenti numerose autorità, ma anche i familiari delle vittime: Tiziano Della Ratta, carabiniere santagatese ucciso a Maddaloni nel 2013; Raffele Delcogliano assessore, e Aldo Iermano suo autista, uccisi dalle Brigate Rosse; Angelo Mario Biscardi, vicesindaco di Sant’Agata de’ Goti, ucciso dalla Camorra casertana; Vittorio Vaccarella, carabiniere ucciso dopo una rapina; Vito Ievolella, carabiniere ucciso dalla mafia a Palermo e infine Don Carlo Lombardi, parroco di Benevento ucciso nella sua stessa canonica.
Le associazioni, gli attivisti e le forze dell’ordine, unitamente ai cittadini di Sant’Agata de’ Goti hanno affollato i banchi del Duomo, il quale risultava gremito. Oltre alla commemorazione delle vittime, il focus centrale per cui c’era tanta attesa è stata la parola di Don Luigi Ciotti, impegnato direttamente, come presidente nazionale di Libera nel contrasto ad ogni forma di mafia. Molto del suo impegno è volto alla trasmissione del messaggio antimafia ai giovani. Per questo noi di Impronte Sociali siamo riusciti a parlarci prima dell’inizio dell’evento ed alla luce delle commemorazioni per Don Peppe Diana e per tutte le vittime, gli abbiamo chiesto: “come si insegna ai più giovani il contrasto alle mafie?”
La risposta: “ non si insegna, ma si testimonia. I giovani hanno bisogno di trovare dei punti fermi e credibili. Hanno bisogno di esempi, di concretezza. Hanno bisogno di poter sperimentare e fare esperienze. Oggi più che mai, che vivono un mondo virtuale, hanno bisogno di calare questo mondo virtuale nella realtà. Quindi noi come adulti abbiamo una responsabilità: quella di essere persone vere, coerenti, credibili; se trovano questi esempi, i ragazzi ci sono”.
Il convegno in memoria di Don Peppe Diana
Poi i lavori sono entrati nel vivo: prima i saluti del Sindaco di Sant’Agata de’ Goti Salvatore Riccio, poi le parole di Marco Natale, portavoce di Libera Valle Telesina, il quale in un appassionato discorso ha contestualizzato le ragioni dell’iniziativa, ricordando le vittime del passato e gli strascichi della malavita nel presente. Poi uno dei momenti più toccanti, quello della lettura del documento di Don Peppe Diana “Per amore del mio popolo”, uno scritto del parroco in cui spiegava le ragioni dell’impegno contro la Camorra. Il documento è stato letto da alcuni giovani attivisti del territorio. Poi è stata la volta degli interventi di Michele Martino, portavoce di Libera per la provincia di Benevento, e del procuratore di Benevento dott. Aldo Policastro. Infine la parola a Don Luigi Ciotti.
I temi centrali del suo intervento sono stati il ricordo di Don Peppe Diana, ma anche e soprattutto l’insegnamento, l’esempio da dare ai giovani:
“i ragazzi hanno bisogno di parole vere, e di punti di riferimento concreto. Quando li trovano si infiammano. Noi abbiamo il dovere di ascoltarli perché si rischia di dare vita ad una società che non si occupa dei giovani come dovrebbe. È stato un piacere incontrare così tanti ragazzi. Qui ricordiamo un parroco che amava i ragazzi, si spendeva tanto nella sua chiesa di San Nicola a Casal di Principe; era un punto di riferimento per i giovani e si era battuto con parole molto chiare contro la violenza criminale, Don Peppino Diana”.