Caserta risponde “presente” alla giornata di solidarietà internazionale per il popolo kurdo e il loro leader Abdullah Öcalan.
Oltre 120 città in tutta Europa hanno dato vita ad iniziative di solidarietà e sostegno alla causa kurda. Una vera e propria giornata internazionale per il popolo kurdo, quella di oggi 10 ottobre. Tra queste città, anche Caserta: presso la sala consiliare in Piazza Vanvitelli, ha avuto luogo una conferenza stampa in cui si evidenzia l’impegno delle associazioni del territorio, Associazione Melagrana e CSOA Ex-Canapificio, a sostenere la causa del popolo kurdo, che ancora oggi subisce angherie da parte dei governi centrali, nell’indifferenza totale delle cancellerie occidentali. Tra le istanze, sicuramente la libertà immediata per Öcalan ma anche per tutti i kurdi imprigionati.
La conferenza
L’incontro di Caserta è stato reso possibile dall’impegno dell’Associazione Melagrana che, di concerto con la Rete Kurdistan Italia e con la partecipazione del CSOA Ex – Canapificio di Caserta, ha spinto fortemente perché questa dimostrazione di solidarietà avesse luogo. I lavori della conferenza, all’interno della sala consiliare hanno avuto inizio con le parole di Roberto Malinconico, presidente di Melagrana che ha aperto l’intervento sottolineando che la prigionia di Öcalan, leader del popolo kurdo, duri ormai da 24 anni e per nessun motivo veramente valido. Successivamente hanno preso la parola i rappresentanti istituzionali: Andrea Boccagna, consigliere comunale di Caserta e Vincenzo Battarra, Assessore alla cultura. I due esponenti istituzionali hanno ribadito la vicinanza del comune a tutte le minoranze. Altro saluto politico è stato quello di Giuseppe Vozza, sindaco di Casagiove, già vicino alla causa kurda.
Toccare con mano la causa del popolo kurdo

Con l’intervento di Mimma D’Amico, del CSOA Ex Canapificio, il discorso ha preso una rotta diversa, quella di chi tocca con mano le problematiche delle minoranze etniche, le vive attraverso le testimonianze e ne affronta le problematiche. L’esperienza del centro sociale infatti non è per nulla sganciata dalla tematica che riguarda i kurdi e Öcalan. Chi si occupa di immigrazione e integrazione ha a che fare con quelle che sono le politiche che sviliscono la dignità dei popoli. Nelle parole della relatrice, un ponte tra la vicenda di Öcalan e quella di Nelson Mandela:
“La storia di un leader e di un popolo che non ha mai smesso di lottare per la propria dignità e di una comunità internazionale che si è salvata alla fine, con un gesto di Pace, seppur dopo anni di ingiustizie che hanno visto sacrificate la libertà di un uomo e la libertà di un intero popolo. Quel riscatto ha parlato al mondo intero ed è diventato storia. E allora oggi più che mai è attuale chiedere la liberazione di Öcalan e una soluzione di pace per questo popolo”.
Libertà per Öcalan e per il pensiero di Öcalan

L’ultimo intervento è quello di Rino Malinconico, filosofo e scrittore, nonché punto di riferimento campano per la Rete Kurdistan Italia. Il suo discorso inquadra Öcalan come leader politico, ma soprattutto come teorizzatore del confederalismo democratico, una forma di governo autonomo che è già realtà nella regione del Rojava. Innanzitutto Malinconico fa una premessa importante:
“Oggi è difficile dire come sta Öcalan, se è vivo oppure no. Da 29 mesi non si hanno più sue notizie. 29 mesi in cui ai suoi legali non sono giunti più rapporti sulla sua condizione e le visite dei familiari, prima concesse ogni due-tre mesi, sono sospese. Anche le delegazioni che si occupano di diritti umani dell’Onu hanno ricevuto un diniego”.
L’isola prigione di Imrali in Turchia è effettivamente uno dei luoghi di detenzione più sorvegliati al mondo, come ribadisce Malinconico. Infatti la località è sorvegliata da centinaia di guardie, giorno e notte, ma all’interno della prigione ci sono solo 4 detenuti, che però non possono comunicare tra loro; uno di questi è Öcalan. Oltre al leader kurdo, c’è l’intero popolo kurdo che soffre e i tanti prigionieri: decine di migliaia sono detenuti nelle carceri turche ed iraniane.
Il confederalismo democratico
La principale idea politica di Öcalan si basa sul confederalismo democratico, una struttura societaria basata sulla Pace, la libertà d’espressione ed il rispetto reciproco, a prescindere dalle condizioni, la provenienza e il genere. In primo luogo la proposta di Öcalan si è configurata come grande iniziativa di Pace perchè, come ribadisce Rino Malinconico:
“Nella dinamica della pace si può costruire un nuovo assetto nelle relazioni internazionali, un nuovo assetto di cui c’è assoluto bisogno. Le recenti immagini dell’esplosione di brutalità sul fronte di Gaza ne sono un esempio. Ma tutto questo, se si desse ascolto a quella voce proveniente dalla prigione di Imrali, si potrebbe dare vita a quelle comunità autogovernate teorizzate da Öcalan. Se si procedesse in questo modo, forse, molte delle lacerazioni e delle sofferenze di questo mondo, potrebbero prendere un’altra direzione. Una direzione di maggiore umanità”.