Capita ancora, questa volta ne ha fatto le spese anche Joseph, bimbo di 6 mesi caduto in mare mentre attraversava il Mediterraneo con la sua mamma in cerca di un futuro migliore, lontano da guerre e miseria; nello stesso naufragio un altro bambino ha perso la sua mamma. C’è bisogno, anche in questo momento difficile per tutti, di far presente lo sdegno e il desiderio di provare a cambiare qualcosa, prima di tutto, lasciare che le navi delle ONG bloccate amministrativamente possano essere rilasciate al più presto e possano riprendere le loro attività.
Questi miei versi sono dedicati a Joseph, di sei mesi e veniva dalla Guinea.
Piccole Ombre nel blu
Ombre lontane,
braccia levate,
galleggiano.
Uomini veri, senza diritti.
Non sono neanche più numeri,
che’ non posso contarli,
ma solo piangerne
speranze mai arrese,
fino all’estremo momento,
bagnati di freddo,
nella liquida tomba.
Dove è nata la Madre
costretta al coraggio,
che, nel mare oltraggioso,
sarebbe perita non una,
ma un milione di volte,
piuttosto che dare vittoria
agli insensibili gorghi,
sulla carne,
sul sangue incolpevole
del suo stesso sangue?
Dove è nato il bambino,
la vittima scelta
dal fato insolente,
nell’ingiusto villaggio?
A lui, all’inconsapevole eroe,
mille lacrime,
intrise di sangue,
mille piaghe nel cuore
non daranno di nuovo la vita.
Addio, piccolo Joseph,
bambino dai grandi occhi neri,
che giaci, persino,
nella bara inadatta,
troppo grande per te,
troppo scura,
come il mare,
che non ha avuto pietà
del tuo essere
sperduto e innocente.
A noi lasci vergogna,
che’ non basta sapere,
non basta dedicare
un minuto di lutto sincero.
Non basta soltanto pregare.
E’ un abisso, un girone,
un’ingiusta condanna,
che non termina mai,
ma che chiede di tornare ad urlare.
Marcello de Martino Rosaroll (Diritti d’Autore riservati)
Bellissima e soprattutto molto vera questa poesia. Purtroppo i bambini sono le vittime più innocenti delle disumane azioni.